Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
Benvenuto nel mio castello

sabato 19 febbraio 2011

Vita sessuale dei morti

L'idea ancestrale che post-mortem sia possibile in determinati casi la prosecuzione di alcune attività dell'esistenza in vita,è all'origine della leggenda del vampirismo.
Due sono le attività tipiche dei vivi che si pensava potessero essere trasferite anche nel mondo dei trapassati:il sesso e l'alimentazione.L'attività sessuale dei defunti era considerata piuttosto intensa e,ad evitare che il morto la soddisfacesse al di fuori del sepolcro,lo si forniva di una compagna simbolica.Questa è infatti l'origine delle "concubine di pietra",ritrovate nelle tombe dell'antico Egitto,della Mesopotamia e di altre località:statuette femminili,tutte senza piedi così che non fuggissero.
Il timore della riapparizione di un morto insoddisfatto nel mondo dei vivi è diffuso in tutti i tempi ed in tutte le culture,fin dal Neolitico,quando i cadaveri erano arsi e chiusi in urne,o sepolti legati e serrati da pesanti pietre.In tempi moderni,tra popolazioni da poco entrate in contatto con la civiltà,gli antropologi hanno potuto notare strane usanze.
Presso gli Shuswap della Colombia,per esempio,vedovi e vedove restavano a lungo isolati dalla comunità,dormivano su giacigli di spine per scoraggiare visite indesiderate da parte del coniuge defunto.I vedovi maschi della Nuova Guinea erano soliti tenere sempre con se un'ascia da guerra con cui difendersi dalla moglie morta.Gli Herero dell'Africa troncavano la spina dorsale ai cadaveri prima di seppellirli,così da impedirne la deambulazione ed il ritorno al talamo.
Questo tremendo ritorno era peraltro temuto anche dalle antiche popolazioni dell'area mediterranea.I Mesopotami avevano riti ben precisi per tenere lontani i familiari defunti.I Lucumoni etruschi chiudevano i cadaveri dei parenti in un'apposita intercapedine tra le pareti della loro casa,e la facevano vigilare costantemente.I Romani invece avevano più spirito pratico,accordavano ai defunti un breve periodo di tempo,da uno a tre giorni all'anno,per poter circolare liberamente tra i vivi;in quei giorni ci si asteneva da qualsiasi occupazione,ed alla fine il pater familias gettava alle spalle un pugno di fave nere come tributo ai trapassati ed invito a lasciare la casa.
Altre popolazioni avevano metodi più drastici per garantirsi la tranquillità.Persiani,Medi,Parti e Iberni li davano in pasto alle belve;molti popoli nomadi est europei inchiodavano i cadaveri alle bare con dei chiodi particolarmente lunghi in prossimità della testa e del cuore,così che non seguissero le tribù negli spostamenti.Tutto ciò a volte non era sufficiente,infatti sono molte le leggende provenienti da ogni angolo della Terra che narrano i casi di defunti tornati presso i vivi per esigere il loro tributo.

Nessun commento:

Posta un commento