Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
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martedì 22 febbraio 2011

Costumi alimentari dei trapassati

Anticamente,la fame dei trapassati veniva placata con offerte periodiche alimentari,rinchiudendo nelle tombe varie provviste di cibo reali o simboliche.Che il cibo reale venisse effettivamente utilizzato,risulta da varie testimonianze,anche in tempi relativamente recenti,poste in ragguardevoli trattati quali la Dissertatio Historico-Philosophica de Masticazione Mortuorum di Philip Rohr(1679),o il più celebre De Masticatione Mortuorum in Tumulis di Michel M.Raufft(1734),nei quali si trovano vari esempi,risalenti a diverse epoche,sull'attività manducatoria nei sepolcri: morti(o presunti tali) che divorano ciò che era stato posto nel cenotafio e rodono sudari,giungendo a divorare le proprie stesse membra.E,in effetti,secondo parecchie testimonianze,quando le riserve alimentari venivano meno o erano giudicate insufficienti,il morto provvedeva da solo.
Le leggende nelle quali si trova la sgradevole presenza di un defunto a tavola,sono numerose.Presso certe comunità era in uso far sedere a capotavola un cadavere mummificato:si credeva che così,vedendo il posto già occupato,un eventuale risurgente desistesse dal tentativo di sedersi a mensa.
Secondo una folta serie di tradizioni,quello preferito dai trapassati è un cibo del tutto particolare,che non si reperisce nei banchetti dei vivi: la carne umana.Nei miti più antichi,questa era considerata infatti l'alimento vivificante per eccellenza,il cibo degli dei in grado di saldare la frattura tra la vita e la morte.
Si chiamava Lamashtu,presso i Babilonesi,il demone femminile,larva di una prostituta,che attirava gli uomini per berne il sangue,e strappava il feto dal grembo delle donne incinte.Aluqa,cioè "Succhiasangue",chiamavano gli Ebrei la larva che assaliva i viandanti persi nel deserto per succhiarne l'elemento vitale:non solo il sangue,ma anche lo sperma.Un essere simile era detto Empusa dai Greci: in apparenza era una splendida fanciulla che col suo aspetto seduceva gli incauti,mentre in realtà era un orrido mostro con un piede di bronzo e l'altro di sterco d'asina.
D'altronde,bere il sangue,oltre che operazione volta ad acquisire speciale forza di vita,può essere visto anche come piacere.Si legge nei Nibelunghi che i guerrieri Hagen di Tronje,intrappolati in una sala a cui era stato appiccato il fuoco,per spegnere l'arsura bevvero il sangue che stillava dai corpi dei caduti,traendone non solo forza ma anche diletto.
Verso la fine del Medioevo,gli inquieti morti europei avevano ormai affinato questi concetti,sintetizzando le loro attività sessuali e vivificanti in una sola operazione:succhiare il sangue dei vivi.Con ciò ne assorbivano l'energia essenziale,quella che la bibbia chiama "vita" e di cui più volte si proibisce esplicitamente di cibarsi.
L'assorbimento del sangue di una persona,preferibilmente di sesso opposto-per aggiungere all'operazione ulteriore carica vitale insita nella sessualità-finì in tal modo per sostituirsi vantaggiosamente a ogni altra forma di commistione fra il mondo dei viventi e quello dei morti.
Nella gran parte delle leggende vampiriche posteriori al Medioevo,il bacio del morto seduttore scivola dunque dalla bocca alla gola della vittima e,mentre la forza vitale di quest'ultima viene aspirata insieme col sangue,si consuma un vero atto erotico: il godimento dei due partecipanti è apparentemente lo stesso.

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