Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
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giovedì 10 febbraio 2011

Breve storia della letteratura vampica dalle origini al 1800

Già dall'antica Grecia circolavano storie di vampiri,ma si trattava soprattutto di vampiri femminili,cioè di Lamie o Empuse che succhiavano il sangue dei dormienti e dei bambini.
Le storie più note dell'epoca sono due:la prima è narrata da Flegone,un lidio del II secolo d.C.nei suoi Mirabilia,la seconda da Filostrato nella vita di Apollonio.
Flegone Tralliano,liberto dell'imperatore Adriano,racconta in un frammento del suo De mirabilibus et longaevis libellus,il cui inizio è andato perduto,la storia di Philinno,figlia di Demostrato,morta in una città che non viene identificata,che torna dalla morta per visitare il letto di un ignaro ospite dei genitori che ne fa la sua amante;quando si accorgerà che la giovane è una creatura dell'oltretomba morirà suicida.
Nel libro IV della vita di Apollonio di Tiana,Filostrato narra la storia di Menippo di Licia,un giovane bellissimo che diviene l'amante di una donna vampiro smascherata proprio dallo stesso Apollonio.
Ma per vedere la nascita di una più specifica letteratura vampirica bisogna attendere il XVIII secolo,quando,nell'Europa dell'Est,si sviluppano vere e proprie epidemie di vampirismo dalle quali scaturirono tutta una serie di trattati scientifici sull'argomento.Ne cito alcuni:
  • Dissertatio historico philosophica de masticazione mortorum di Philip Rhoer,Lipsia 1679
  • De terrificationnibus nocturnis di PierreTyraeus de Neuss,Brema 1700
  • Magia postuma di Charles Ferdinand de Shertz,Olmutz 1706
  • Mautmassliche gedanken von den Vampyren,oder Blutsougender Toten di Johann Fritsche,Lipsia 1732
  • Tractat von dem Kauen und Schmatzen den Totem im der Graben di Michel M. Rauff,Lipsia 1734
  • Dissertazione sopra i vampiri di Giuseppe Davanzati,Napoli 1744
  • Traite sur les appatitions des espirits et sur les vampires di Augustin Dom Calmet,Parigi 1746
  • Remarques sur le vampyrisme de l'an 1755(Rapporto medico sui vampiri dell'archiatra di Maria Teresa d'Austria) di Gerhard Van Swieter,Vienna 1758
Come conseguenza a tutto questo scoppiò una sorta di vampiromania che portò i vampiri del folklore nei versi dei più importanti poeti tedeschi come Burger,la cui Leonore (1773) sarà d'ispirazione per tanti scrittori successivi (non dimentichiamo che Stoker usa nel suo Dracula un verso di Burger "perchè i morti viaggiano veloci"),oppure Goethe,il quale nel 1797 con la ballata La sposa di Corinto riprenderà da (molto) vicino l'antica Empusa di Flegone che torna da una morte prematura per consumare il suo pasto amoroso.Ma osserviamoli con più attenzione.
Burger è il rappresentante più autentico dello Sturm und Drang,il movimento letterario preparatorio del Romanticismo,che ebbe il suo sviluppo in Germania fra il 1765 e il 1785,in opposizione al razionalismo illuministico.La ballata Leonore,la sua più conosciuta,fuse l'immaginario fiabesco europeo ed il gusto nordico del notturno ,alimentato soprattutto dagli elementi della cultura celtica.In Leonore si sviluppò un tema prediletto dall'immaginario letterario nordico,spesso ripreso sia nella letteratura che nell'arte:la morte che si vendica sulla vita.La ballata è ambientata alla fine della guerra dei Sette anni (1756-1763),i soldati ritornano dalla guerra ma Leonore non vede rientrare il suo fidanzato,Wilhelm,così la fanciulla piange e si dispera e invoca la mortesu di se.Ma di notte compare l'amato,rivestito di una rugginosa armatura che invita la fidanzata a seguirlo sul suo cavallo nero,promettendole di sposarla all'alba.Leonore riluttante alla fine si convince e balza a cavallo e insieme galoppano veloci come il vento,ma ben presto giungono in un luogo dove i corvi svolazzano mentre sfila un funerale:è un cimitero.Allora la fanciulla vede "una ciurmaglia infame" che ulula(sono i morti usciti dalle tombe),ed il suo cavaliere,che altri non è che uno spettro,tramutarsi in uno scheletro.Il tenebroso cavallo si impenna e scaraventa Wilhelm nel vuoto dell'altro mondo e Leonore muore d'infarto.Questo componimento in cui si mescolano il fiabesco e l'orrido,l'amore e l'odio,la disperazione e la speranza,la vita e la morte,il bene ed il male,dove infine a trionfare nn è la luce divina ma il demone delle tenebre,dove il paesaggio è popolato di corvi,fantasmi,dove gli unici suoni sono quelli cupi e sinistri del sibilare del vento,del canto lugubre degli spettri,del cigolio dei battenti del cancello del cimitero,ricca di allusioni e simboli (la Notte rappresenta il sogno,l'Eros,ma anche il fantastico e l'occulto;il corvo,nell'immaginario collettivo è tradizionalmente presagio funesto,foriero di messaggi di morte soprattutto durante la Controriforma,poichè il suo triste lamento,cras-cras,in latino domani,si riteneva annunciasse morte imminente;la cavalcata rappresenta il viaggio verso gli inferi;il cavallo,simbolo dalla duplice natura,dall'aspetto solare o sotterraneo,secondo il folklore anglosassone e tedesco è il destriero della Morte,e qui a morte conduce;il gallo,il legame con l'Oltretomba;la clessidra,la caducità dell'esistenza;il teschio,la Morte;la falce è uno degli attributi della morte) riscosse grande fortuna,non solo in Germania,ma anche all'estero.
La sposa di Corinto è un dramma bucolico-vampiresco.Un giovane poeta,Amorgo,ritorna a Corinto,città che vide la profanazione di una monaca,Melusina,poi diventata sua sposa.Durante il ritorno la donna muore in seguito ad una disgrazia e Amorgo,durante un drammatico incontro con la suocera,viene maledetto,e questo apre la strada a tutta una serie di funeste apparizioni:una salamandra,un troll,un'ondina e una silfide.Sono le amanti dell'uomo che,rievocando i tradimenti ai danni di Melusina,ne preannunciano il finale tragico,quando una tremenda danse macabre,la moglie tradita tornerà e vampirizzerà il marito trascinandolo con se nel regno dei morti.Le quattro amanti sono collegate ai quattro elementi (salamandra-fuoco,troll-terra,ondina acqua,silfide-aria) rappresentano una sorta di vendetta catartica al femminile nei confronti del maschio.
Nello stesso anno (1797) Coleridge scriveva la sua Christabel,uno spendido cammeo incantato e struggente,su una ragazza vampiro.D'altra parte in quegli anni i vampiri sono rintracciabili un pò ovunque: nei poemi di Robert SoutheyJohn Stagg,Walter Scott,Keats....giusto per citarne alcuni.

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