Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
Benvenuto nel mio castello

venerdì 11 marzo 2011

L'Inquisizione nei paesi cattolici

Recentemente mi è capitato di rivedere un film sulla tarda inquisizione spagnola particolarmente drammatico ma anche significativo( L'ultimo inquisitore,regia Milos Forman).Documentandomi ulteriormente sull'argomento,che non mi era certo sconosciuto,ne ho tratto quanto segue.
Fin dal XII secolo,quando il diritto canonico aveva preso forma compiuta ed ufficiale,la cristianità era stata disseminata di diversi tribunali ecclesiastici.Il cattolicesimo vantò tre grandi istituzioni giudiziarie in Spagna,a Roma e nel Portogallo;erano state istituite,come i loro precedenti medievali,al fine preciso di estirpare l'eresia.Tuttavia,nel corso del 500 e del 600,le Inquisizioni,soprattutto quelle dell'area Mediterranea,acquistarono potere di giurisdizione su molte altre materie,infatti i loro atti abbondano di interrogatori e processi di gente accusata di diverse credenze che avevano poco o nulla a che fare con l'eresia:si occuparono infatti di atti immorali,stregoneria,magia bianca e nera,letture proibite...
Secondo una leggenda metropolitana e non documentata,le Inquisizioni dell'Europa Mediterranea erano fanatiche e sanguinarie,e la più crudele di tutte sarebbe stata quella spagnola.Tuttavia,in base a ciò che hanno potuto ricostruire gli storici,si può affermare che le inquisizioni operanti nella zona mediterranea furono meno sanguinarie dei tribunali laici,i quali condannavano al patibolo senza neanche voler capire le ragioni degli imputati.Gli inquisitori infatti erano,sotto il profilo psicologico,più astuti dei giudici laici e più accorti nel formulare sentenze ben motivate.
La spagnola è stata quella che gli storici hanno trovato più agevole studiare.Per il tempo che va dal 1550 fino a quando si spense in Spagna (1700) la dinastia asburgica,si possiedono più di 50.000 casi trattati dai vari rami del tribunale,e si può constatare che meno della metà di tali casi comportarono veri e propri processi per reato di eresia poichè gli imputati erano giudaizzanti,moriscos,protestanti o mistici.In maggioranza però furono giudicati casi di credenze arieggianti l'eresia,superstizione,preti lussuriosi che avevano tentato di sedurre le proprie penitenti abusando del confessionale,bestemmiatori,bigami ed altri reati morali assortiti,tra i quali la sodomia.
Gli storici non hanno potuto indagare più chiaramente sull'Inquisizione Romana e su quella Portoghese,molto modesta ma anche,a quanto pare,più sanguinaria della collega Spagnola.L'alto livello dell'attivismo e delle condanne capitali dell'Inquisizione Portoghese dipesero dal fatto che ebbe a che fare con una popolazione largamente formata da conversos,la maggior parte dei quali era immigrata in territorio portoghese dopo l'espulsione degli ebrei dalla Spagna nel 1492:questi ebrei fuggiaschi furono poi battezzati a forza alcuni anni dopo.
L'Inquisizione Romana,istituita nel 1542 per esercitare la sua giurisdizione sulla penisola italiana,differì per due aspetti rilevanti dai modelli iberici.In primo luogo non praticò la pubblica umiliazione dei rei convinti al cospetto di grandi folle,in secondo luogo,restò disgiunta dai governi laici dei vari stati italiani,fatta eccezione,ovviamente,per lo Stato della Chiesa.A causa della distruzione di carte operata dai giacobini nell'ultimo decennio del secolo XVIII,e poi dai saccheggi dell'età napoleonica,la maggior parte degli atti riguardanti sia l'organo centrale,sia quelli periferici dell'Inquisizione Romana,sono andati perduti.
L'Inquisizione Spagnola era stata organizzata nel 1478 al termine di un processo di conversione degli ebrei i cui inizi vanno fatti risalire alle grandi persecuzioni in massa della fine del 300,mentre le altre due Inquisizioni avevano origini più recenti.In un primo momento quindi si occupò della caccia letale ai conversos,gli ebrei convertiti di cui si sospettava la sincerità della conversione,dopo allargò i capi di imputazione anche ad altre questioni.
Nella sua prima fase l'Inquisizione Romana non si occupò per niente della faccenda antisemitica della Spagna o del Portogallo,dato che era troppo impegnata nella caccia puntigliosa ai protestanti di natali italiani.Tuttavia,le varie diramazioni del Santo Ufficio romano,già prima del 1600 cominciarono a mutare i loro bersagli più cospicui:all'eresia subentrò l'ossessione della lotta alle pratiche magiche e ad altre forme di superstizione.
Nella maggior parte dei casi non si elevarono accuse di stregoneria,questo reato,infatti,rientrava nella giurisdizione di tutte e tre le inquisizioni,ma ognuna di esse sembra abbia esaminato tali accuse con riluttanza e abbia punito i colpevoli con una certa mitezza,a differenza dei tribunali laici.Riempie di stupore infatti che l'Inquisizione Spagnola già nel 1538 ammonisse i tribunali da lei dipendenti che gli inquisitori dovevano credere a tutto quello che si leggeva nel Malleus Maleficarum.Inoltre gli storici hanno appurato che,pur esistendo una cospicua mole di incartamenti riguardanti denunce di reati di stregoneria,la quantità di pene inflitte era scarsissima.
Non sappiamo con precisione quanti furono i mandati a morte dall'Inquisizione Romana,tuttavia,come palesa il caso di Giordano Bruno,sappiamo che gli accusati più importanti furono spesso trasferiti a Roma per l'interrogatorio finale e per ricevere la sentenza.Probabilmente furono meno della metà del numero di persone condannate a morte dall'Inquisizione Spagnola,dobbiamo però tenere presente che in Italia non si ebbe a che fare con i conversos,e che l'infiltrazione protestante cessò di diventare una minaccia seria dopo la seconda metà del 500.
Sia l'Inquisizione Spagnola che quella Romana si occuparono di costumi morali.I casi di bigamia furono moltissimi,come pure le sentenze contro i preti che avevano approfittato del confessionale per fare proposte sconvenienti alle donne.Si prestava attenzione anche a coloro che coltivavano errori gravi nelle loro credenze religiose,errori che risalivano al periodo in cui non si era ancora diffuso l'insegnamento sistematico del catechismo,errori che il Concilio di Trento aveva pensato di correggere.
Uno degli aspetti importanti del controllo del pensiero da parte dell'Iinquisizione fu la censura dei libri,di cui si occuparono tutti e tre gli organi.I criteri a cui si attennero i censori portarono ad includere nell'Indice dei libri proibiti non solo tutte le opere di eretici notori,tutti i testi biblici tradotti in volgare e quasi tutte le opere anonime scritte in volgare,ma anche opere di pregio letterario più basso,molti libri del genere cavalleresco e tutte le opere di magia o qualsiasi scritto che presentasse in luce favorevole amori giudicati illeciti.Dunque appare chiaro che la censura così esercitata sulla produzione letteraria aveva di mira la difesa sia della morale che dell'ortodossia.
Diversamente dal modo di operare di molti tribunali penali della prima età moderna,gli inquisitori non davano molto credito alla tortura come mezzo per far venir fuori la verità,preferivano interrogare e controinterrogare un sospettato più volte anche per accertarele sue intenzioni.Senza arrivare alla pena di morte molte furono le sentenze durissime da loro pronunciate.
E' importante sottolineare con quanta prudenza e serietà questi organi trattassero i casi e le imputazioni di superstizione,è vero che la loro lentezza era proverbiale,e così tenevano gli imputati confinati in carcere per anni o nelle condizioni di inquisiti,ma è anche vero che la loro lentezza nel procedere era anche la dimostrazione che non volevano commettere errori giudiziari.Il loro paternalismo era contrario ad ogni forma di libertà di pensiero,ma lo era nel proposito di voler preservare la fede cattolica da credenze errate e superstiziose.

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