Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
Benvenuto nel mio castello

lunedì 14 marzo 2011

Sawney Baine

Sawney Baine nacque nel 1370 nella contea di Lothian,ad una ventina di km da Edimburgo.I genitori erano dei contadini che passavano l'intera giornata nei campi aiutati dai figli,ma ben presto il giovane Baine si stancò di quella vita di duro lavoro per la quale non aveva alcun interesse,così lasciò la sua casa per girovagare di villaggio in villaggio come un mendicante.
Un giorno incontrò una ragazza di nome Agnes Black,che come lui si arrangiava come poteva per vivere.Tra i due ci fu subito intesa,entrambi infatti condividevano certe perverse inclinazioni sadiche che li resero compagni.Si stabilirono a Ballantrae,dove Agnes praticava la magia a scopo terapeutico e non,illudendo la gente poichè non era per niente avvezza al mestiere,tanto che,una volta scoperta,per timore di essere condotta al rogo con il suo complice,si decise ad abbandonare la città.
I fuggiaschi trovarono rifugio in una caverna lontano da tutto e da tutti sulla costa di Galloway.Questo posto umido e freddo era disseminato di strettoie quasi inaccessibili,e l'alta marea spesso impediva ai curiosi di addentrarvisi.Beane per sopravvivere andava in giro per le campagne alla ricerca di qualche viaggiatore o passante da depredare,e per evitare che potessero riconoscerlo uccideva i malcapitati,così da sbarazzarsi di ogni testimone.
Per alcuni anni i due tirarono avanti con i furti,ma,quando giunsero i primi figli,le loro esigenze cambiarono:la refurtiva non bastò più per sfamare tutti,perciò,entrambi,di comune accordo,decisero che la carne se la sarebbero procurata direttamente dai cadaveri delle loro vittime.
Nell'autunno del 1410 una coppia di contadini che passava sulla costa di Galloway fu assalita da Beane e consorte,i loro cadaveri vennero portati nella caverna e lì fatti a pezzi:alcune parti furono conservate in salamoia,altre trattate ed appese a ganci per essere consumate subito,mentre ciò che rimaneva veniva gettato in mare.
Col passare del tempo la famiglia crebbe,e,si allargò ulteriormente con una serie di incesti,fino ad arrivare a otto figli maschi,sei figlie,diciotto nipoti maschi e quattordici nipoti femmine.Tutti loro erano abituati ad uccidere e mangiare carne umana.
Nella zona si registrava ogni anno un'elevata percentuale di persone scomparse,molte famiglie si rivolsero alle autorità,che,malgrado gli scarsi indizi,cominciarono ricerche serrate su tutto il territorio,se non altro per impedire il panico che si alimentava sempre di più ad ogni nuova scomparsa.Molti individui furono arrestati e costretti a confessare misfatti che non avevano commesso,semplicemente perchè erano stati gli ultimi a vedere vivi gli scomparsi.
Accadde poi che alcuni passanti notarono degli strano oggetti galleggiare in mare,e,una volta avvicinati,videro con orrore che si trattava di braccia e gambe in putrefazione in balia della corrente.La zona venne setacciata,e qualcuno si avvicinò anche alla grotta,ma l'alta marea impediva il passaggio,e di certo nessuno poteva pensare che in quell'antro malsano potessero vivere degli esseri umani.
Nel 1435 una coppia di sposi venne attaccata da Baine ed alcuni dei suoi,la donna fu uccisa e suo marito,che si difendeva con una spada vide che quelle persone ne bevevano il sangue.Fortunatamente accorsero dei viaggiatori e i Baine furono costretti alla fuga,ma ormai tutti sapevano cosa succedeva nella contea.
La situazione era di così grande rilevanza che ne venne informato anche il re,e pochi giorni dopo,un esercito di 400 uomini,capeggiati dallo stesso re,perlustrarono l'intera zona,accompagnati da cani da fiuto,i quali riuscirono dopo pochi giorni a condurre l'esercito in prossimità della grotta.
Con le torce accese i soldati penetrarono nella caverna e lì videro cose che mai si sarebbero aspettati di vedere:a dei ganci erano stati appesi braccia,gambe e teste umane,altri pezzi di uomini,donne e bambini erano conservati in salamoia.La famiglia Baine(48 individui) tentò di difendersi ma il numero elevato di soldati ebbe la meglio.
Portati ad Edimburgo vennero rinchiusi nella prigione di Leith.Il giorno successivo,senza un regolare processo,davanti ad una folla impazzita e bramante vendetta,vennero giustiziati:gli uomini ebbero tagliate mani e gambe,lasciati dissanguare davanti agli occhi delle donne,mentre queste ultime vennero bruciate vive.
La certezza del numero delle vittime non fu mai ben precisato.

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