Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
Benvenuto nel mio castello

domenica 18 dicembre 2011

LA VECCHIA DELL'ACETO

Anna o Giovanna Bonanno era nata all'inizio del 700 a Palermo,una città come tante,piena di poveri e illetterati che non aspettavano altro che essere ingannati.Con questo spirito crebbe Anna,una poveraccia che, a differenza dei suoi simili,sapeva leggere,e grazie ad alcuni libri donati dalla nonna,aveva imparato ad imbrogliare la gente sciocca e superstiziosa che le stava attorno.Per anni campò come meglio poteva vendendo intrugli,pozioni d'amore,filtri per risvegliare la virilità o per annullare il malocchio.
Diventata vecchia fece una scoperta che le cambiò la vita.Una bambina aveva ingerito per sbaglio qualcosa che le aveva procurato forti spasmi quasi mortali,era una sostanza per eliminare i pidocchi;Anna si recò dallo speziale e ne comprò una dose facendosi anche spiegare da quali elementi fosse composta:aceto e arsenico.Pare che l'abbia sperimentata anche su di un cane che morì in pochi minuti.
Tempo dopo si presentò da lei tale Angelina,stufa del marito,la vecchia le consegnò un'ampolla contenente il fantomatico aceto,le disse di versarne qualche goccia regolarmente nei pasti dell'uomo.Il malcapitato morì lo stesso giorno.Ma in breve tempo una strana catena di morti si abbattè nella zona,ed Anna divenne improvvisamente temuta e riverita da tutti.
La sua complice,Maria Pitarra,acquistò una pozione.All'insaputa di Anna era destinata al figlio di una sua amica,tale Costanzo.Venuta a sapere la questione la vecchia tentò di mettere in guarda la conoscente,appurando anche che era stata sua nuora a commissionare l'intruglio.La Costanzo finse di volere anche lei un'ampolla così da rendere pan per focaccia alla nuora,ma al momento della consegna si presentò con quattro testimoni e Anna Bonanno,la vecchia dell'aceto,fu imprigionata.
L'inchiesta iniziò nell'ottobre del 1788,l'accusa era molto grave:stregoneria.Anna venne condotta nella stanza degli interrogatori,vestita con una tonaca bianca,rasata a zero,fu sottoposta alla tortura della corda,la più praticata.La poveretta cedette subito al dolore e confessò.La corte sentì molti testimoni,tra cui lo speziale che le forniva la mistura,e il giudizio fu unanime:condanna a morte.
Era il 30 luglio,il corteo con la carretta sulla quale era legata Anna attraversò le strade di Palermo facendosi strada a fatica tra la folla,intanto a piazza Viglieno il boia l'aspettava sul patibolo.La gente si era appostata in quella piazza da ore.Giunti a destinazione venne affidata al boia,il quale la fece salire su uno sgabello,le infilò la testa nel cappio e poi diede un calcio allo sgabello.
A questo punto tra la folla più di qualcuno comincia a sentirsi male apparentemente senza alcun motivo,altri si gettano a terra impauriti non si sa da cosa,altri saltano sul patibolo come ossessi,strappano lembi della tonaca della morta,ne profanano il cadavere,strappano denti,unghie...un attacco improvviso di barbarie inspiegabile.Da questi gesti poco chiari probabilmente nacque la leggenda della vecchia dell'aceto,che in seguito divenne lo spauracchio dei bambini,quando i genitori,per spaventarli,dicevano loro che lì fuori c'era la vecchia dell'aceto pronta ad ucciderli.

Nessun commento:

Posta un commento