Carmilla Karnstein

Carmilla Karnstein
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domenica 18 dicembre 2011

Olimpia Maidalchini la Pimpaccia

Olimpia nasce a Viterbo nel 1594,suo padre era un uomo d'affari appartenente alla famiglia Sforza Maidalchini,mentre la madre apparteneva alla nobile famiglia Gualtiero.Dato che era la quarta figlia,dopo un maschio e tre femmine,si decise,come di consuetudine,di destinarla al convento,ma la giovane non aveva certo un carattere remissivo,era decisa ad avere un posto nella buona società,così escogitò un piano astuto.Quando suo padre la affidò ad un sacerdote per la preparazione spirituale Olimpia lo accusò di aver tentato di usarle violenza carnale,ne susseguì uno scandalo e suo padre fu costretto a cercare di trovarle marito.
A 16 anni fu data in sposa a Paolo Ninni che la lasciò vedova dopo tre anni con solida eredità.Poichè era una donna molto intelligente e furba,riuscì a muoversi con grande naturalezza nella difficile società romana alla ricerca di un buon partito che la facesse entrare nella classe patrizia.
Un ottimo partito era Pamphilio Pamphilij,discendente di una nobile famiglia romana ricca di titoli nobiliari ma non troppo ricca di danaro;l'uomo aveva 50 anni e lei poco più di 18.L'unione dunque era favorevole per entrambi,anche perchè Olimpia era ricchissima,tantochè aveva favorito l'ascesa ai vertici ecclesiastici del fratello di questi,Giovanni Battista con prestiti in denaro,fino a farlo diventare papa col nome di Innocenzo X. Da quel momento il suo potere divenne immenso.
Iniziarono però anche a circolare voci intorno alla donna,voci che tessevano lentamente la sua leggenda nera;c'era chi diceva che era l'amante del papa e per avere credito presso di lui bisognava prima passare per lei,chi diceva che aveva una smodata avidità per il denaro,che facesse la cresta sulle spese della santa sede,chi giurava che favorisse un losco giro di prostituzione dal quale ricavasse denaro....
Pasquino,la voce parlante di Roma,argutamente proferì:
"Chi dice donna dice danno
chi dice femmina dice malanno
chi dice Olimpia Maidalchini dice donna,danno e rovina ".
Pare che fu proprio Pasquino a darle il soprannome di Pimpaccia,creando un gioco di parole con Olim-pia,nunc impia:cioè una volta pia adesso impia,cioè l'opposto.
Fu lei che permise al Bernini la realizzazione della fontana di piazza Navona,non senza averci guadagnato un bel modellino in argento!



Nel 1639 il marito morì.Ovviamente c'è chi dice che sia stata lei ad avvelenarlo,ma in realtà il poverino era ottantenne,quindi nulla di strano in questo decesso.Divenuta vedova ancora una volta,il papa la nominò principessa feudataria.Nel 1655 il papa morì,e,a quanto si mormorò,lei si impadronì di tutto ciò che possedeva,tra cui due casse di monete d'oro;non volle neanche partecipare alle spese del funerale,si dice che il papa restò un giorno intero senza essere composto in una bara fino a che il suo maggiordomo non pagò di tasca sua quattro tavole di legno.
La morte del suo protettote mise fine al suo grande potere.Era riuscita a far eleggere suo figlio Camillo cardinale,ma questi rinunciò alla porpora per sposare Olimpia Aldobrandini,la figlia del principe Borghese.Il successivo papa,Alessandro VII,la allontanò da Roma,costringendola ad un esilio forzato nelle campagne viterbesi.La peste del 1657 se la portò via.
Si mormora che lasciò agli eredi una cifra astronomica.Da quel momento in poi nacque la sua leggenda.
Si diffusero voci secondo le quali il suo fantasma,la sera del 7 gennaio,data della morte di Innocenzo X,corresse su una carrozza in fiamme per piazza Navona,poi attraversasse il Tevere dove sprofondava tra i biondi flutti.
Nel bene o nel male Olimpia fu una donna astuta che,in un mondo dominato da uomini,riuscì a costruirsi una vita come più le piaceva,sfruttando ogni dote possedesse per innalzarsi economicamente e socialmente in una corte,quella romana,notoriamente spietata,dimostrando che anche una donna può essere al pari di un uomo.

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